"L'Ismaro giova rivestir di vigne, Ed il Taburno popolar d'ulivi."
Eremo di San Michele Arcangelo, Foglianise
COLLI DEL TABURNO
Una storia millenaria
Il poeta Virgilio , viaggiando con gli amici Orazio e Mecenate da Roma a Brindisi nell'anno 37 a.C., sostò nella villa Cocceio, posta alle Balze del Monte Taburno. Ebbe così modo di apprezzarne la particolare vocazione alla coltivazione dell'olivo.
LA STORIA
I Romani iniziarono ad impiantare ulivi dalle balze meridionali del monte S. Michele, ottimamente esposte come quelle del Taburno ammirate da Virgilio. Successivamente i Longobardi introdussero il nostro olio nella loro alimentazione ed apprezzarono in particolare le olive conciate per la mensa.
L'OLIO
L'olio Colli del Taburno, oltre ai caratteri sensoriali che conquistano l'odorato ed il gusto, ha il fascino dei prodotti di eccellenza dell'agricoltura Italiana, frutto di millenario lavoro umile, tenace e sapiente, ricompensato principalmente dal piacere delle cose ben fatte.